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Metallica, Peter Gabriel, Paul Mc Cartney e Bruce Springsteen suonano nei negozi di dischi per non farli chiudere: noi da quel giorno ci rifiutiamo di invitarvi a comprare un cd, solo perche' ci arriva un comunicato o un mp3 da ascoltare.

Metallica, Peter Gabriel, Paul Mc Cartney e Bruce Springteen suonano nei negozi di dischi per non farli chiudere: noi da quel giorno ci rifiutiamo di invitarvi a comprare un cd, solo perche' ci arriva un comunicato o un mp3 da ascoltare.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Ma qui ogni giorno il rubinetto e' lasciato aperto ed il prezioso liquido sta uscendo dal vaso, dal lavandino e dalla vasca, invadendo la nostra stanza ed annegando piante, animali, persone, speranze, sogni... Cosa e' successo di cosi' clamoroso da far arrabbiare un bonaccione come il sottoscritto?

Nell'arco di pochi giorni, prima un famoso (e ben pagato) ufficio stampa parla di una giornalista televisiva che canta citando non il titolo del brano eseguito ma una sua strofa (gaffes questa che ha fatto ridere mia figlia dodicenne che si accorta che quel brano di Cat Stevens e' Father and Son ...!) , poi assistiamo al virus che ha preso tutte le giovane band italiane che non rinnovano il loro dominio pensando che basti MySpace ed infine il caso clamoroso di qualche ora fa .... dover scrivere una recensione di dischi nuovi solo basandoci su un paio di mp3 da scaricare! Ma stiamo scherzando? L'imbarazzo del nostro giovane cronista (che con noi dovrebbe farsi le ossa, imparare il mestiere ed entrare cosi' a passo deciso nello showbiz italiano) e' palpabile e mi vergogno di raccontargli cosa sta succedendo in Italia, perche' lui pensa che i dischi d'oro siano fatti del prezioso metallo... che le classifiche siano realizzate sulle reali vendite delle canzoni ...ed altre banalita' simili!

Qualcuno sosterra' che siamo in crisi e che bisogna tagliare i costi: e voi pensate che i milioni di euro di deficit che certi strapagati manager hanno lasciato alla discografia si risolvano non inviando un cd (costo reale pochi euro e non i 20 che ce lo fanno pagare a noi...!) a chi ti da una mano a farlo vendere? Gia' perche' la filiera e' semplice: l'artista produce un disco, lo vende alla casa discografica che lo commercializza e ne cura la promozione, anche inviandolo ai giornalisti ed a chi puo' dare una mano a farlo conoscere, radio comprese. Orbene noi e le emittenti da qualche tempo dobbiamo scaricarci l'mp3 perche' e' piu' semplice, moderno ed ecologico: questo poteva essere valido se si parla di anteprima e puoi cosi' far ascoltare il brano prima di altre emittenti, ma noi come facciamo ad invitare i collezionisti a comprarlo, se nemmeno noi realmente l'abbiamo? Come possiamo far capire la bellezza di una copertina, il modo in cui leggi i testi riportati mentre dal tuo lettore escono le varie canzoni o la semplice esaltazione epidermica e sessuale che hai nell'aprirlo? Dannata globalizzazione e tempi moderni incalzanti: anche la musica si deve adeguare a questo sfrenato consumismo usa e getta? Non voglio essere considerato un matusalemme che vuole ritornare alla carrozza trainata dai cavalli, ma ribadire (anche come Presidente da oltre 20 anni di Ululati dall'Underground, fan Club & Fanzine Meeting of Italy) che vanno rispettati e tutelati coloro che vanno ai concerti comprando un biglietto, coloro che ancora si recano ad un negozio di dischi per comprare un dvd/cd/vinile e cosi' facendo si crea anche un futuro per la nuova generazione di musicisti, anche loro parte integrante di questa meravigliosa galassia che e' la musica.

Forse con molta illusione, ma dal 18 Aprile noi diciamo che non vogliamo essere piu' complici dell'ottusita' delle case discografiche e di quegli uffici stampa che prendono l'appalto della promozione delle varie uscite discografiche: visto che siete bravi a pianificare queste operazioni, fatevele da soli. Noi ci tiriamo indietro, perche' terrorizzati dalla piega che sta prendendo.

In chiusura vi cito un simpatico episodio: quando ti invitano ad una conferenza stampa, vuol dire che stanno riconoscendo il tuo ruolo ed il fatto che sei importante sul panorama dell'informazione. Orbene noi da diversi anni siamo convocati a queste conferenze stampa e show case, dove spesso c'e' anche l'artista da intervistare: all'ingresso c'e' sempre un discografico (o un dipendente del famoso ufficio stampa) che controlla se il tuo nome e' sull'elenco degli accreditati. Se cio' e' riscontrato, ti fanno entrare e ti danno la cartellina stampa che contiene comunicato, depliant e l'agognato cd. Tu ascolti la conferenza, senti l'artista (forse lo intervisti) e poi torni davanti la tuo computer a fare la relativa recensione. Tutto fila liscio? Non sempre...

Ultimamente e' capitato (sempre ai nostri piu' giovani cronisti!) che all'uscita gli venisse chiesto la restituzione della cartellina stampa e del cd, adducendo scuse di vario tipo e natura, presentate sempre con molto imbarazzo. Lungi da noi di accusare il discografico di turno che ha fatto questo gesto (perche' lui e' l'ultima ruota del carro e risponde ad ordine di strapagati manager che stanno a monte), ma capite la drammaticita' dell'operazione? Per risparmiare pochi euro, riprendono il cd e cosi' inevitabilmente interrompono la filiera della comunicazione: come poi io posso parlare sia della conferenza stampa e del nuovo disco presentato da quell'artista, se non ho la possibilita' di ascoltarmelo per bene? E' come se il mondo della Formula Uno al momento della partenza fornisse alla Ferrari non 4 ruote, ma tre.... Sai dobbiamo risparmiare e qualcosa la dobbiamo togliere: ma poi che t'importa? Farai un po' di scintille in strada, ma e' questo che la gente vuole! E poi ti abbiamo confermato la tua umbrella girl dell'anno scorso...

Se ancora non avete vomitato per questo drammatico episodio che vi ho raccontato, per favore ricordate del 18 Aprile: al Record Store Day 2009 aderiscono una ventina di negozi di dischi italiani, tra cui Discopiù a Roma, Psycho a Milano e Rock & Folk a Torino. Come dimostra la foto (scattata al Rasputin l'anno scorso), i Metallica una mano concreta l'hanno data a non spezzare la filiera musicale: non mi sembrano che possano essere annoverati tra i matusalemme dello showbiz mondiale...

Fonte MUSICALNEWS



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